lunedì 27 agosto 2012

Fredda estate!

Nell'estremo tentativo di risparmiare energia avendo il governo spento i reattori nucleari, senza avere avuto il tempo di ideare una bozza di piano energetico credibile, il mercato giapponese continua a sfornare idee per non accendere il condizionatore.
Dopo il fallimento dell'invenzione del telecomando che ti da una scossa di 2000 volt appena provi ad accendere il condizionatore, gli scienziati e gli esperti di marketing continuano il loro lavoro.

C'e' da dire che stare senza condizionatore a Tokyo alle volte e' davvero dura. Una giornata con 35 gradi e l'80% d'umidita' di giorno (99% di notte), rende impossibile resistere alla tentazione della finta brezza glaciale... e ti dimentichi dell'orso che non trova la sua calotta neanche col tom-tom aggiornato.

Ma una giornata "normalmente calda" non impone affatto un condizionatore, ma un aiutino ci sta!
Eccolo qua!
Un coso che (dopo averlo dolcemente fatto riposare in freezer fino al raffreddamento) applicato al ventilatore aggiungera' quell'artica violenza che mira alla nuca che solo il freddo artificiale sa dare. Ma sembra che funzioni bene nelle stanze di modeste dimensioni.
Costo: 1980yen (sui 20 eurini)
Non chiedetemi di provare... vado sulla fiducia.



mercoledì 18 luglio 2012

Castanea crenata

Le castagne sono molto amate in Giappone.
Quelle di importazione costano quanto il tartufo (quasi) anche a causa della scadenza che non e' adatta alle pretese dei distributori nipponici.
Comunque il Giappone ha una variante di tutto rispetto.
La Castanea crenata.
Che tra l'altro fa frutti prima delle cugine europee ed e' molto piu' facile duplicarla per talea.
Eppure le maledette castagne francesi sono amate piu' delle indigene.
Insomma anche qui...
L'erba del vicino e' sempre piu' verde.
隣の芝生は青い

Ma poi, possiamo considerare la Francia come il vicino?

Il mio di vicino, invece, ha un bel campo dove fa ogni anno una (seppur sempre diversa) blasfema monocoltura, che pero' e' sovrastato da due imponenti e bellissimi castagni giapponesi.
Pieni di frutti!
E' un piacere toccare gli aghi che ora sono ancora teneri e gentili, ma che a breve pugnaleranno ogni sprovveduto attentatore.





In Giappone la castagna e' apprezzata nel riso



nello Yōkan (羊羹, che alla lettera significa zuppa di pecora, perche' si usava ribollire parti di pecora per fare la gelatina. Ora si usa l'agar-agar ricavato dall'alga tengusa, ma chi lo fa in casa usa farina e fecola di patate)




o nel Monte Bianco (che ho scoperto essere stato inventato in Italia a fine '400, nonche' molto amato, sembra, dalla pluridiscussa Lucrezia Borgia. Non per niente il fratello Cesare era l'ideatore del "Ballo delle castagne", festino orgiastico che sembra essere un vero evergreen nel nostro amato Paese)

e in tanti altri modi

mercoledì 11 luglio 2012

Volano~♪♫ van di fiore in fior~♪♫

Leggo spesso in vari blog italiani che le api e le loro cugine stanno riducendosi drasticamente.
Anche mia moglie, che ha sempre vissuto a Tokyo in questa casa, dice che quando era bambina ce ne era qualcuna di piu'.
Ma credo che, almeno da queste parti, non ci possiamo proprio lamentare. Praticamente ogni di' a qualsiasi ora del giorno c'e' una amica giallo-nera a lavorare.
Il Giappone non ha quasi nessuna materia prima, ma l'acqua non manca proprio. Per cui di insetti ce ne sono tanti (a volte troppi!!!). Spesso vedo api, vespe e calabroni che fanno un sorsetto dell'acqua dei sottovasi. Sara' questa la chiave di volta? L'acqua? E soprattutto l'acqua pulita?
Comunque lo spettacolo di un ape che da un fiore esce stracolma di polline... e' un incanto!






giovedì 28 giugno 2012

Caramelle verdi

Gli ultimi caparbi piselli della mia fulminea stagione di legumi.
Grassi e dolcissimi.



lunedì 25 giugno 2012

Mini zucca

Quest'anno le ho piantate appena finite le gelate. Ed i risultati si vedono. Le mini zucche son giallissime ed hanno tanta voglia di crescere. Non troppo, perche' altrimenti che "mini" sarebbero?!?



mercoledì 18 aprile 2012

Post-Sakura

Ecco una scena insolita.
I petali dei sakura, dopo aver fatto bella mostra di se' sui delicati rami di rugosi ciliegi, svolazzano di qua e di la' finche' un ligio (nonche' grigio) canale di scolo si tinge di rosa per far sfociare in mare questa placida onda di petali.


martedì 10 aprile 2012

Sakura, i ciliegi senza ciliegie.


Baccorobby m'ha esortato a svegliarmi dal letargo e far vedere i famosi ciliegi.
Cosi' oggi mi sono accorto che la massima dice 21 gradi.
Ma giovedi' scorso c'e' stata una bufera che ha spazzato via tutta la pacciamatura che avevo pazientemente sistemato sull'orto. Grazie al bosco che e' sempre generoso di foglie secche in tutte le stagioni.


Tornando ai sakura. Ho un rapporto controverso con questa pianta che e' stata a suo malgrado prescelta come simbolo del Giappone moderno.
Tanto da finire sulla moneta per eccellenza: 100YEN






Innanzitutto contesto la forzatura di indicarli e disegnarli col colore rosa. I sakura piu' diffusi sono i Prunus yedoensis ed i Prunus speciosa che sono chiaramente bianchi.
Ci sono delle varieta' rosa, ma i fiori di ciliegio piu' comuni sono bianchi! I petali hanno una minima sfumatura rosa all'attaccatura, ma il 90% e' bianco.
La forzatura e' dovuta al fatto (ne sono convinto, ma e' solo una mia supposizione) che anticamente erano gli alberi di Ume (梅) ovvero i pruni giapponesi, ad essere ammirati in quanto bellissimi fiori rosa (quelli si! nella variante piu' amata, ovvero la Kōbai 紅梅).


I sakura erano usati dai contadini (veri zappatori) per vedere come sarebbe andata la stagione, controllando le tempistiche di fioritura si poteva capire come e quando seminare il riso. Questa era una ennesima occasione per ubriacarsi di sake', con la giustificazione che era "in nome degli Dei!".


L'Imperatore Saga (classe 786 - uno stravagante che addirittura ebbe la folle idea di bere te'!!! ...si dice sia stato il primo in tutto il Giappone) ebbe una pensata quasi bolscevica. Ovvero andare egli stesso a bere sake' sotto i ciliegi!
I contadini l'avevano fatto per secoli e nessuno se li filava.
Lo fece l'Imperatore e qualcosa cambio' nella storia.
Iniziarono a farci poemi, dipinti, i samurai ed i nobili iniziarono ad imitarne il gesto e cosi' via.


Nacque quello che oggi e' definito Hanami (花見) che significa ne' piu' ne' menco che "guardare i fiori". Ma che oggi, come allora, e' interpretato come "ubriachiamoci!", stavolta non in nome degli Dei, ma in nome del fatto che "lavoro dalle 9 alle 22 e diamine il weekend faccio quello che diavolo voglio!".


Ecco un altro motivo che non mi fa amare poi cosi' profondamente i sakura. E' l'esagerazione di qualcuno che si sente il diritto di urlare piu' degli altri, bere e vomitare o addirittura denudarsi (anche davanti o con bambini!) solo perche' e' hanami.


Pensandoci meglio non e' colpa di queste bellissime piante selezionate per il gusto estetico dell'uomo.


Io stesso amo fare hanami (senza ubriacarmi fino a farmi odiare dal vicino che vuole godersi un pic nic con la famiglia).
Quindi brindo a questi splendidi alberi, dalla corteccia nera e rugosa, che ci donano uno spettacolo breve ma splendido. Un candido e placido carnevale che riempie di coriandoli il nostro passaggio ad ogni folata di vento primaverile.


Ma ho scritto anche troppo.


Ecco un dipinto del 1894 dal titolo "千代田大奥 御花見" ovvero Ōoku di Chiyoda all'Hanami (Ōoku era una sorta di harem fatto di mogli e concubine di grossi feudatari).








Ecco qualche foto di sakura in un parco al centro di Tokyo.





lunedì 6 febbraio 2012

Neve

Hiroshige Utagawa disegnava nell'ottocento questo bellissimo dipinto.




Si chiama 日本橋雪中 (Nihonbashi Yuki chuu) ovvero "Nihonbashi nella neve".
Nihonbashi e' uno dei cuori di Tokyo (http://en.wikipedia.org/wiki/Nihonbashi). Arteria economica, commerciale e ferroviaria.

Anche Tokyo non ha spargisale e non ha spalaneve particolari. Ne' ha (come in alcuni centri abitati di montagna) le strade che zampillano acqua calda (http://blog.goo.ne.jp/hi-sann_001/e/1dc412a52ebd3005adcb44b15e3eb17a) che non fa posare la neve e che non ghiaccia.




Insomma Tokyo e' come Roma in quanto a capacita' di azione contro la neve.

Qualche giorno fa ha nevicato a Tokyo.
Erano fiocchi belli grossi. Che si sono accumulati rapidamente. C'erano tra i 10 ed i 20 cm.
Ebbene, la metro si muoveva perfettamente, i treni di superficie avevano 10 min di ritardo, bus e taxi si muovevano, con calma, ma si muovevano.

Io odio quelli che parlano male del proprio Paese. Amo l'Italia, ma vedere al telegiornale nipponico che il mio Paese viene presentato come un posto dove dopo due ore di nevicata la capitale (non un villaggio tra i monti!) non si muove piu'.
...beh mi urta.
Soprattutto perche' non saprei come rispondere.

Io credo che nella vita bisogna imparare dai propri ed altrui errori. Ripetere i propri traguardi positivi ed imitare i traguardi positivi degli altri.

Io il giorno dopo la nevicata ho spalato la neve davanti casa mia. Come ha fatto la vicina a sinistra. La vicina a destra e' troppo anziana, ma e' venuta la figlia a farlo al posto suo.
Il giorno dopo sui marciapiedi si camminava perfettamente.
Certo, c'era qualche figlio di zoccolaio che non ha spalato e quindi per 4 o 5 metri dovevi stare attento allo scivolone. Ma poi per un altro chilometro (abitato da gente civile) stavi tranquillo.

E' ovvio che sarebbe meglio che lo facesse il comune. Ma laddove il sistema pecca, ritengo che dobbiamo darci da fare oltre a protestare giustamente contro le pecche comunali.
Per cui, come le nonne che abitano i vicoli del mio paese in Italia (che quando lavano le scale, lavano anche i 5 metri di vicolo davanti alla propria casa), si se tutti spalassero davanti casa, si camminerebbe senza problemi.

Sono populista? semplicista? utopista?

Comunque l'idea degli zampillanti d'acqua e' da prendere in cosiderazione anche in senso ecologico. Ovvero gli spargisale, gli spalaneve, le macchine bloccate che tengono acceso il motore per riscaldarsi... sono tutte emissioni di CO2 che si eviterebbero. Almeno nelle zone in cui nevica sempre sarebbe una soluzione. Se qualche sindaco vuole studiarseli, ecco un produttore (http://www.asano-metal.co.jp/nozzle/nozzle.html)





p.s.
Comunque a Nihonbashi uffici e negozi hanno chiuso all'ora stabilita e riaperto la mattina come sempre. Qualcuno ha le braccia indolenzite per le spalate, ma le caviglie son salve.

p.p.s.
La mattina dopo, il bollettino di guerra del telegiornale indicava 1981 casi di pronto soccorso dovuti a scivoloni. Beh, su 12 milioni di abitanti mi sembra piu' che accettabile (^_^)